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giunse sorridendo Nefer seguito da alcuni suoi aiutanti che portavano pani di
farro, dei recipienti di birra e dei contenitori con il profumatissimo miele
del basso Nilo.“Carissimo Nefer, è per noi un vero onore trascorrere insieme a
te del tempo e consumare il cibo che tu così generosamente hai voluto
portarci”. Si sedettero a terra sulla riva con le gambe incrociate. Al centro collocarono
le ceste con i pani ed il miele. Nefer per primo prese del pane e lo offrì ad
Odisseo. (Omero)
Il farro è un antico grano le cui origini risalgono
a oltre 5000 anni fa in Medio Oriente vicino a quello che ora è l’Iran. Veniva
usato dai legionari romani che ne facevano delle gallette da portare con se
quando dovevano viaggiare.
Il termine “grani antichi” è un termine
“commerciale”, di recente molto utilizzato per identificare tutta una serie di
grani, appunto antichi, che furono alla base dell’alimentazione delle civiltà
mediterranee per alcuni millenni, prima di essere progressivamente sostituiti
dalle moderne varietà di frumento, e che ora vengono riscoperti per le loro
particolari caratteristiche nutrizionali e per la loro capacità di adattarsi al
metodo produttivo biologico. Le motivazioni per cui tali grani furono
abbandonati sono molteplici e complesse ma riconducibili soprattutto ad una
ridotta capacità di competere con i “grani moderni” in termini di rese
produttive, resistenza ai patogeni e alle avversità climatiche.
In un’epoca in cui l’attenzione alla salubrità
è sempre maggiore la riscoperta del farro era quasi inevitabile. Fra i cereali
è infatti quello maggiormente ricco di proteine, vitamine e sali minerali e
quello più povero di grassi. Motivi più che sufficienti per introdurlo nella
dieta personale. Inoltre, quello integrale ricchissimo di fibre è perfetto per
aiutare il transito intestinale. Il farro è ricco anche di tante vitamine,
soprattutto del gruppo B (B2 e B3) e la A,
essenziali per il buon funzionamento del nostri organismo insieme ai
tanti sali minerali (fosforo, potassio e magnesio) e alla tiamina, nacina e
riboflavina.
Ricetta
250 g di farro spezzato Molino Petrucci
500 g di acqua
800 g farina tipo 1 Rustichella Molino Petrucci
200 g farina semintegrale di farro Molino Petrucci
250 g licoli rinfrescato due volte e maturo
550 g di acqua
20 g sale integrale marino
fiocchi di farro per la decorazione
Procedimento
Qualche ora prima di impastare portare ad ebollizione la prima dose di acqua
(500 g), versarla sul farro spezzato, mescolare bene e lasciar raffreddare (il
farro assorbirà tutta l’acqua a causa della gelatinizzazione degli amidi).
Mettere in autolisi le farine con la seconda dose di acqua per i 1 ora e 30
minuti. Unire il licoli, il farro precedentemente preparato ed impastare
qualche minuto. Unire il sale ed incordare.
Porre l’impasto in una ciotola, unta con olio evo, a T ambiente per un’ora
facendo due pieghe, una ogni mezz’ora.
Riporre la ciotola in frigorifero a 8 gradi per circa 10 ore.
Estrarre la ciotola dal frigo e lasciarla acclimatare a T ambiente un’ora
circa. Spezzare, formare, inumidire la superficie con acqua e rotolare nei
fiocchi di farro sminuzzati.
Riporre nei cestini e far lievitare fino al raddoppio. Capovolgere su pala ed infornare su pietra refrattaria calda a 230 gradi con vapore per 20 minuti, poi proseguire a scalare per un totale di 45-50 minuti, gli ultimi 5 dei quali a spiffero.
Riporre nei cestini e far lievitare fino al raddoppio. Capovolgere su pala ed infornare su pietra refrattaria calda a 230 gradi con vapore per 20 minuti, poi proseguire a scalare per un totale di 45-50 minuti, gli ultimi 5 dei quali a spiffero.
Il Pane!...
RispondiEliminaChe non ha bisogno di companatico