Nell'antica Roma si consumavano tre tipi di pane: il pane
nero o pane dei poveri (panis plebeius o rusticus), il pane bianco anche
se poco migliore del primo (panis secundarius) e il pane bianco di
farina finissima o pane dei ricchi (panis candidus o mundus).
Per anni il pane bianco è stato indice di ricchezza, oggi la
maggior attenzione alla salute e la prevenzione delle malattie metaboliche
(diabete, obesità, aterosclerosi, ecc) ci inducono ad una maggior attenzione
nei confronti del valore nutrizionale degli alimenti, dimostrato dal fatto che
in tempi recenti si è registrato un aumento del consumo di alimenti ricchi di
fibre dovuto soprattutto alla divulgazione sui benefici nutrizionali della
farina integrale.
La “Whole Grains Council Industry Association” ha segnalato
quasi un raddoppio della produzione di farina integrale nel corso degli anni
2003-2007.
In Italia la produzione e commercializzazione di sfarinati è
regolata dal Decreto del Presidente della Repubblica del 9 febbraio 2001, n.
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Art. 1. Farine di grano tenero
1. E' denominato "farina di grano tenero" il
prodotto ottenuto dalla macinazione e conseguente abburattamento del grano
tenero liberato dalle sostanze estranee e dalle impurità.
2. E' denominato "farina integrale di grano
tenero" il prodotto ottenuto direttamente dalla macinazione del grano
tenero liberato dalle sostanze estranee e dalle impurità.
3. Le farine di cui ai commi 1 e 2 destinate al commercio
sono prodotte nei tipi e con le caratteristiche seguenti:
Tipo e denominazione
|
Ceneri
minimo
|
Ceneri
massimo
|
Proteine quantità minima
|
Farina di grano tenero tipo 00
|
0,55
|
9
|
|
Farina di grano tenero tipo 0
|
0,65
|
11
|
|
Farina di grano tenero tipo 1
|
0,80
|
12
|
|
Farina di grano tenero tipo 2
|
0,95
|
12
|
|
Farina integrale di grano tenero
|
1,30
|
1,70
|
12
|
Le ceneri (sali minerali) sono quelle
componenti che, carbonizzando la farina per almeno 6 ore alla temperatura di
550- 600°C, rimangono integre. Il contenuto in ceneri stabilisce la
raffinatezza della farina e, quindi, la sua categoria: una farina raffinata ha
un contenuto in ceneri più basso di una farina integrale, che contiene più
parti cruscali e quindi più sali minerali. Anche per il glutine i
valori si abbassano all’aumentare della raffinazione, poiché la quantità di
proteine è maggiore nelle zone periferiche del chicco.
Le farine 00 sono “sbiancate ed ossidate” chimicamente
contengono principalmente amidi (alto indice glicemico), poche proteine (quelle
del glutine) e poche vitamine; l'unico aspetto positivo è che hanno massima
panificabilità ed i lievitati risultano alti e soffici. Le farine integrali
sono ricche vitamine, sali minerali e acidi grassi essenziali contenuti nel
germe, indice glicemico inferiore ma attitudine panificatoria più bassa, le
farine tipo 1 e 2 stanno ovviamente nel mezzo.
Pertanto la farina 00 ci permette di ottenere lievitati
bellissimi, gonfi e soffici, esteticamente accattivanti e appetibili, con la
farina integrale otteniamo un prodotto nutrizionalmente migliore e sano, con
profumi e sapori caratteristici, ma ahimè qualche volta meno bello. La scelta
ovviamente è personale, io ad esempio non amo molto i prodotti ottenuti con
farina integrale e per fare pane e pizza mi oriento su farine di tipo 1 o 2 che
conservano molte delle caratteristiche dell'integrale ma sono fini e non hanno
scaglie di crusca evidenti. Quando voglio togliermi lo sfizio di un bel
croissant o di un dolce uso la farina 00 che mi dà la garanzia di un prodotto
bello e appetibile. In medio stat virtus...
Se optate per una farina integrale, di tipo 1 o 2
consiglio di acquistare farine macinate a pietra (ottenute dalla
macinazione del chicco a tutto corpo e non dall'unione di farina di grano
tenero raffinata con crusca o cruschello. Circolare 168 del 10 novembre
2003).
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