In Sicilia si chiama così: brioscia (e non brioche), soffice e gustosa, non esiste pasticceria, gelateria o furgoncino gelato che non la proponga abbinata alla granita di caffè o di mandorle, oppure, come la preferisco io, farcita di gelato. Il nome di queste brioche deriva dalla loro particolare forma che ricorda la pettinatura che le donne siciliane portavano un tempo e che chiamavano tuppu (chignon).
Mi è piaciuta moltissimo questa ricetta del maestro
Montanari, anche se non di facilissima esecuzione perché da origine ad un
impasto molto morbido , un po’ difficile da manipolare. Per contro le briosce
sono le più morbide e buone mai realizzate. Si mantengono morbidissime anche il
giorno dopo. Ho dovuto apportare delle modifiche alla ricetta originale, che
prevede il burro liquido di non facile reperibilità.
Ingredienti per 12 briosce da 100 g
Farina forte w 385-400 (io ho usato una farina
specifica per panettone) 500 g
Latte intero 260 g
Zucchero 80 g
Uova intere 100 g (circa due)
Burro 140 g
Lievito naturale idratato 100% e rinfrescato due volte 130 g
(LICOLI)
Lievito di birra fresco
15 g (5 g se disidratato)
Sale 10 g
La buccia grattugiata di un’arancia
Procedimento
Alla sera
Mescolare il burro con la buccia grattugiata dell’arancia
(solo la parte arancione)
Mettere nell’impastatrice munita di spirale, il latte freddo e lo zucchero e far sciogliere, unire un uovo intero e un
albume, tenendo da parte un tuorlo che andrà aggiunto insieme al sale
successivamente. Aggiungere la farina, il LICOLI e il lievito di birra ed
impastare a velocità 1 per almeno 15 min,
ribaltando un paio di volte l’impasto, fino
ad incordatura (l’impasto di staccherà dalla ciotola e si raggrupperà sul
gancio). Aumentare la velocità a 1,5 ed unire il burro a temperatura ambiente (mescolato in precedenza con la
buccia d’arancia) poco alla volta facendolo ben assorbire. Unire alla fine il sale ed il tuorlo d’uovo
tenuto da parte. Impastare fino a completa incordatura (prova velo: allargando
un pezzettino di pasta con le dita deve formare un velo senza rompersi).
Arrotondare l’impasto e porlo in una ciotola
imburrata, chiudere ermeticamente e far lievitare 2 ore a temperatura ambiente.
Riprendere l’impasto e fare un giro di pieghe. Mettere in frigorifero a maturare
per 12 ore, il freddo rassoderà il burro e renderà più facile lavorarlo.
Al mattino
Prendere l’impasto lievitato e lavorarlo da freddo, spezzare
in parti da 100 g ciascuno ed
arrotondare una prima volta.
Lasciar riposare 10 min poi dividere le palline in due
parti, una grande il doppio dell’altra. Arrotondare bene entrambi, praticare un
foro in quella piu grande e appoggiarvi la pallina piu piccola tirandola
leggermente attraverso il foro verso il basso.
Coprire con pellicola e far lievitare due ore al caldo
(27°C), e comunque fino al raddoppio.
Spennellare con uovo sbattuto con pochissimo latte, poi
cuocere a 180°C per circa 15 minuti.
Far raffreddare e farcire con gelato , panna o servire con
una coppa di granita.
Si conservano bene anche un mese in congelatore, ma dubito
che dureranno tanto!
Anche in Toscana si chiama brioscia.
RispondiEliminaQueste trasmettono proprio una sensazione di morbidezza e dolcezza. Stupende!
Mia moglie guardando la foto con in evidenza la parte interna ha esclamato "guarda come e' lievitata in maniera fantastica.Saranno buonissime".E' seguita iperproduzione, sia da parte mia che sua,di saliva.Da provare assolutamente.Complimenti per il blog e per le spiegazioni esaustive.Rovella Domenico
RispondiEliminaComplimenti è una meraviglia 👏👏👏🔝🔝🔝
RispondiEliminaGrazie cara :-)
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